IL TERZO INGREDIENTE: ricetta per ben-arredare
La ricetta perfetta per arredare uno spazio?
Quasi tutti gli iterior designer ti diranno, in modi diversi, che il loro lavoro si sintetizza nel coniugare gusti o esigenze del committente (da ascoltare, da far emergere) con la propria competenza professionale (gusto, visione, conoscenza). E guardatevi da chi rinuncia ad uno dei due ingredienti!
Talvolta, diranno anche che il loro intervento mette in equilibrio estetica e comfort (questo in realtà è un tema più controverso, che ha sostenitori della prevalenza dell’uno o dell’altro polo, e che non intendo affrontare ora).
In effetti questi due ingredienti – richieste del cliente e idea del professionista - sono come la farina e il lievito per fare il pane… ma senza l’acqua il pane non viene.
Nella mia visione c’è un terzo elemento da cui non si può prescindere ed è quello che trasforma la tua casa in un luogo di benessere, che trasforma l’abitare in ben-abitare. Mi viene da una formazione feng-shui, e non
posso fare a ameno di tenerne conto: una casa può sostenere il nostro vivere, può permetterci di rigenerarci, oppure può alimentare inconsciamente disagio e malessere.
Non significa che le mie case siano in stile zen - lo stile non c’entra! - ma che in ogni mio intervento (magari invisibilmente), a partire dalla palette dei colori o dalla disposizione degli arredi, c’è sempre uno sguardo alla casa come luogo di benessere.
Un modo per complicarmi la vita? Un limite alla creatività?
Forse. Ma credo che la miglior creatività si eserciti proprio a partire dai vincoli…